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Il XVI: secolo del mare

Il XVI secolo segna l'inizio del cosiddetto “primo periodo moderno”. È il secolo delle grandi scoperte e dell'espansione degli stati Europei che cominciano ad attraversare gli oceani alla ricerca di oro e spezie creando col tempo una rete di colonie oltremare. L'Impero ottomano controllava gran parte dei mari, in particolare l'oceano Indiano e il Mediterraneo orientale. Per gli occidentali era neccessario indebolire il dominio ottomano nel mare. Anche in assenza di un reale contrasto ideologico-religioso tra il Cristianesimo e l'Islam, questi dovette essere creato per giustificare l'attività militare e diplomatica che vide il susseguirsi di scontri sanguinari, sia in mare sia sulla terra ferma. Non a caso Fernand Braudel pose al centro del suo esemplare studio del Mediterraneo il periodo del regno di Filippo II che copre quasi tutta la seconda metà del XVI secolo. È proprio il periodo in cui l'Europa è l'epicentro di tumulti politici e militari, mentre, allo stesso tempo, i suoi popoli e il suo paesaggio continuano a vivere il “lungo periodo” caratterizzato da lenti processi e percorsi storici che sono visibili ancora ad oggi.