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L’Asclepeion

I Templi Di Asclepio A Lepanto E A Scala

L'Asclepeion
L'Asclepeion di Lepanto, tempio dedicato al culto di Asclepio, dio della medicina e della guarigione, si trova all'estremità orientale della collina Tsucari (fig. 1) presso la fonte di Kefalovrisso, oltre le mura della città antica. Il tempio era già abbandonato quando fu visitato da Pausania. Questi riporta una tradizione relativa alla fondazione del tempio avvenuta per merito di un cittadino chiamato Phalysios, che era stato colpito da una malattia agli occhi. Secondo Pausania il dio Asclepio mandò a Phalysios la poetessa Anyte con una tavoletta sigilatta e lo sollecitò a leggerne il contenuto. Phalysios, rimosse il sigillo e mentre provava a leggere la tavoletta guarì. Per dimostrare il suo ringraziamento diede ad Anyte 2000 stateri d'oro e fondò il tempio di Asclepio. La localizzazione del tempio fu individuata per la prima volta da Weil nel 1879. Oggi i resti del tempio sono costituiti dal terrazzamento edificato sulla roccia naturale dalle dimensioni di 15 x 12 mt., ed una lastra di pietra semilavorata, alta 3.5 mt, su cui furono incise delle iscrizioni. Si suppone che in origine ci fossero almeno 8 iscrizioni di cui oggi restano poche lettere difficilmente individuabili. Infatti alcuni frammenti di lastra furono riutilizzati come materiale edilizio dagli abitanti della zona.
 
Il Tempio di Asclepio a Scala
Un'altro tempio dedicato ad Asclepio, noto nelle fonti come Asclepeion dei Cruni (N.d.T.: L'Asclepeion delle fonti), si trova a Nord-Ovest dell'abitato di Scala, sul lato occidentale del omonimo ruscello, in un bosco difficilmente raggiungibile. I resti di questo tempio campestre, che probabilmente dovette essere un tempio a grotta nella sua forma iniziale, constano del piccolo terrazzamento (13 x 9 mt.) costruito sulla roccia a circa 6 metri di altezza rispetto al fiume. Il terrazzamento è chiuso sui lati Ovest, Est e Nord da forti muri di contenimento edificati in tecnica pseudoisodoma, che probabilmente si conservano per la loro altezza originale.
 
Il culto di Asclepio nella zona di Lepanto
L'esistenza dei due templi di Asclepio precedentemente menzionati è dovuta al trasferimento del culto da Epidauro, dove si trova il principale tempio dedicato ad Asclepio, verso Lepanto. La presenza di fonti d'acqua naturali fu essenziale per designare le località dove sarebbero sorti i templi, sia per motivi rituali, sia per gli aspetti pratici legati all'utilizzo dell'acqua. Al rituale della purificazione dei pellegrini, con dei bagni in acqua fredda per prepararsi all'esperienza successiva dell'incontro con il dio, seguiva uno stato di incubazione onirica, elemento fondamentale del culto di Asclepio. Dai due templi provengono iscrizioni (alcune ormai perse) relative ad atti di liberazione di schiavi incise su blocchi di pietra o lastre riutilizzate poi come materiale edilizio. Queste forniscono importanti informazioni circa la storia degli Etoli. L'atto della liberazione, secondo le fonti, avveniva attraverso la vendita simbolica dello schiavo ad un dio, nel nostro caso ad Asclepio, che poi veniva ratificato in un documento ufficiale. Le iscrizioni dell'Asclepeion di Lepanto si datano alla fine del III - metà del II secolo a.C.. Similmente le iscrizioni di Scala si datano per la maggior parte alla metà del II secolo a.C.. Per quanto concerne il tempio di Lepanto però, la tradizione relativa a Anyte, poetessa vissuta probabilmente agli inizi del III secolo a.C., indica che forse la fondazione dell'edificio ebbe luogo in un periodo precedente.